contradico, -dixi, -dictum, -ere (v.)

1. dire il contrario, contraddire, fare opposizione (Conte).
Mon. III iii 7 Summus nanque Pontifex, domini nostri Iesu Cristi vicarius et Petri successor, cui non quicquid Cristo sed quicquid Petro debemus, zelo fortasse clavium, necnon alii gregum cristianorum pastores, et alii quos credo zelo solo matris Ecclesie promoveri, veritati quam ostensurus sum de zelo forsan - ut dixi- non de superbia contradicunt.
Questio 11 Tertia ratio erat: Omnis oppinio que contradicit sensui est mala oppinio: oppinari aquam non esse altiorem terra est contradicere sensui; ergo est mala oppinio.
Questio 11 Tertia ratio erat: Omnis oppinio que contradicit sensui est mala oppinio: oppinari aquam non esse altiorem terra est contradicere sensui; ergo est mala oppinio.
Questio 82 Ad tertium, cum dicitur: “Omnis oppinio que contradicit sensui est mala oppinio”, dico quod ista ratio procedit ex falsa ymaginatione; ymaginantur enim naute quod ideo non videant terram in pelago existentes de navi, quia mare sit altius quam ipsa terra; sed hoc non est; ymo esset contrarium, magis enim viderent. Sed est hoc, quia frangitur radius rectus rei visibilis inter rem et oculum a convexo aque; nam cum aquam formam rotundam habere oporteat ubique circa centrum, necesse est in aliqua distantia ipsam efficere obstantiam alicuius convexi.

Mon. 1
Questio 3

contradicere, Questio 11
contradicit, Questio 11; 82
contradicunt, Mon. III iii 7

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Il v., corradicale di contradictorium, è impiegato da D. nel signif. di 'opporsi' o 'contrapporsi'. 

In tre casi su quattro è collegato al contrasto che può esserci fra l'opinione (oppinio) e i sensi (sensus), tema class. che viene richiamato anche in Conv. IV viii. In questo contesto, D. sottolinea che - specialmente nel caso dei «sensibili comuni» (come la grandezza, la figura, il movimento) - il «parere sensuale» è spesso in contrasto con il «parere razionale». L'es. portato è quello, tratto dal De anima aristotelico (III 3, 428b5), della grandezza del sole: anche se ai sensi pare essere «di larghezza nel diametro di un piede», il suo diametro è invece, a ben vedere, «cinque volte quanto quello della terra, e anche una mezza volta» (lo stesso es. è richiamato anche in Ep. XIII 7).

In Questio 11, così, il principio per cui ogni opinione che contraddice i sensi è da riternersi infondata («omnis opinio que contradicit sensui est mala opinio» compare in uno dei cinque argomenti che pretendono di dimostrare che la sfera dell'acqua, in qualche punto, sia più alta di quella della terra. Coloro che infatti sostengono il contrario vanno contro l'esperienza fatta dai marinai, che, quando sono per mare, vedono i monti sotto di sè solo se salgono sull'albero maestro (vd. experientia). Nel capitolo 82, l'apparente contraddizione tra opinione e senso viene però ricondotta a una falsa imaginatio: anche se i marinai immaginano - erroneamente - che la loro esperienza sia dovuta a una maggior altezza dell'acqua rispetto alla terra, in realtà è la convessità dell'acqua a produrre questo effetto visivo. 

In Mon. III iii 7, invece, il v. è riferito alla pervicace opposizione che il Papa, alcuni pastori delle greggi cristiane e alcuni alii esercitano nei confronti della verità che il Poeta si appresta a rivelare (come dice D., aggiungendo un ironico 'forse', più per zelo che per superbia: «veritati quam ostensurus sum de zelo forsan [...] non de superbia contradicunt»).

Nello stesso senso il corrispondente volgare 'contradire' è usato in Par. IV 99 («e poi potesti da Piccarda udire / che l'affezion del vel Costanza tenne; / sì ch'ella par qui meco contradire»); mentre in Rime XCV 5 il v. indica un'opposizione nei confronti della natura («I'ho veduto già senza radice / legno ch'è per omor tanto gagliardo, / che que' che vide nel fiume lombardo / cader suo figlio, fronde fuor n'elice; / ma frutto no, però che 'l contradice / natura, ch'al difetto fa riguardo»). 

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Voce corrispondente nelle opere volgari di Dante:
contradire, vd. ED (L. Onder).
Latino classico e tardoantico:

nel signif. letterale di 'dire contro', 'contraddire', il v. è ampiamente att. sia nel lat. class. sia nel lat. tardoant. (cfr. ThLL s.v. contradico 1): Cic. Inv. I 25 animo firmissimo contradicere paratum (LLT); Quint. Inst. IX ii 83 habere […] contradicendi causas (CC); Cels. Dig.  I vii 5 vel consentiendo vel non contradicendo (LLT); Porph. Sat. I iii 126 personam contradicentis poeta […] fingit (LLT).

Latino medievale:

BonaventuraSerm dom., VI 15 nam primo eius insuperabili virtuti contradixerunt superbi per temerariam attributionem infirmitatis et impotentiae secundo eius infallibili veritati contradixerunt falsiloqui per falsam impositionem falsitatis et blasphemiae tertio eius indeclinabili bonitati contradixerunt maligni per malignam calumniationem seductionis et malitiae (LLT); Tommaso d'AquinoIn II Sent., dist. 17, q. 1, a.1 verumtamen haec positio et sensui contradicit, et a philosophis sufficienter improbata est (LLT); Summa theol., III q. 77, a. 7 sed hoc etiam sensui contradicit (LLT); Pietro di Giovanni Olivi, Comm. in II Sent., q. 71 sed hoc pro opinione non habeo, sed potius pro brutali errore; quia non solum rationi apertae et multiplici, sed etiam ipsi sensui contradicit et multa catholicae fidei contraria in se includit, prout satis alibi est ostensum (LLT).

Lessicografi medievali:

Uguccione, D 52, 21 (s.v. dicoContradico -cis, idest dicere contra (DaMA).
Balbi (s.v. dico) = Uguccione (Mirabile). 

Commentatori danteschi:

Benvenuto da Imola ad Inf. X 100-105: sed ista expositio est quaedam fuga ignorantiae, et contradicit literae (DDP).
Filippo Villani ad Inf. I 124-126: Lex et Pentatheucum est ponens initium mundi, quod expresse Phylosophus contradicit (DDP).

Autore: Stefano Pelizzari.
Data redazione: 20.02.2021.
Data ultima revisione: 26.04.2023.